Un nuovo umanesimo musicale

Un nuovo umanesimo musicale

Approfittare del lockdown con 5 esercizi di workout mentale per arrivare preparati alla prossima era, un nuovo umanesimo musicale che avrà al centro della scena l’essere umano e le sue fragilità come punto di forza insieme alla musica.

  • FERMARSI

Stare fermi ma in maniera attiva. C’è un solo grande segreto perché un progetto si realizzi: avere un progetto. E per capire quale sia il nostro, dobbiamo fermarci, depurare la mente e allontanarci dallo strumento che, appagandoci giornalmente, nasconde il disegno generale che ha a che fare con noi. Poi prendiamo un foglio, tiriamo una bella riga al centro e pensiamo a chi vogliamo essere a settembre. Sì perché non faremo neanche in tempo ad accorgerci dell’inizio di questo lockdown che saremo già a dopo l’estate. Ansia? Beh sì, capisco, ce l’ho anche io. Ma l’ansia si combatte facendo, e il fare riesce meglio se si ha una direzione. Come quando dopo aver mangiato e bevuto troppo sentiamo il desiderio di bere solo acqua e ogni sorso sembra ci pulisca: fermarsi è questo ed è necessario. Non avremo un altro momento per progettare una crescita: qui ed ora come si dice. Scegliamo i pensieri e usiamoli come leva del cambiamento, approfittiamo del tempo che ci è concesso.

  • FARE ORDINE

Questi periodi di isolamento ciclici ho iniziato a considerarli come avamposti che precedono l’obiettivo finale. Un po’ tutte le nostre esperienze all’apparenza negative sono rincorse, più o meno lunghe in relazione al salto, e interpretarle come passi indietro è ingiusto e non proficuo. Fare ordine dunque, anche e soprattutto nella cose più banali: la custodia, la pulizia dello strumento, aggiornare il sito, verificare le fotografie, rivedere i programmi di studio personali o per gli allievi. Darsi una scadenza e programmare le azioni, scriverle e metterci una riga sopra appena fatto. È un gesto incredibilmente liberatorio che man mano fa aumentare l’autostima e la fiducia in noi stessi.

  • PROGRAMMARE I SOCIAL.

Un piano editoriale dei nostri social è la base per dare un assetto professionale alla nostra comunicazione. Suddividere i propri post per argomenti, stabilire 2 pubblicazioni settimanali e lasciare all’improvvisazione solo un evento davvero estemporaneo e degno di nota. 6 post in 3 settimane, 3 sulla musica e 3 sulla vostra vita, dare valore non solo al fare ma anche a ciò che siamo: se leggere questo non vi fa venire in mente nulla, ne riparleremo quando avrete fatto bene i primi due passaggi. Curare la comunicazione, con i social, il telefono, le mail, è parte della vostra vita professionale e non può essere lasciata indietro: altrimenti poi non stupiamoci se le nostre iniziative non hanno i risultati sperati.

  • STUDIARE.

Adesso che la base è solida, che abbiamo tracciato una strada definita, decidiamo quanto dedicare allo studio dello strumento. Non gettatevi giornate intere a suonare senza una meta e solo per trovare un sollievo, perché questo vi farà sentire dopo ancora più soli. Suddividete la giornata considerando le cose che dovete portare avanti per farvi trovare pronti alla ripresa delle attività concertistiche e didattiche dal vivo, che non sarà solo essere più intonati o mantenere il volume del suono. Sarà essere pronti a vestire il nuovo ruolo che i musicisti avranno nel sistema musicale, un ruolo che aumenterà di valore proporzionalmente alla capacità di saper trasmettere le proprie idee, emozioni, convinzioni: oltre e a prescindere dal palcoscenico.

  • GUARDARE AVANTI.

Questo periodo finirà, è la prima cosa certa che sappiamo: la seconda è che, fortunatamente, niente sarà più come prima. Chiedetevi se siete pronti ad affrontare questa nuova era, un umanesimo musicale che avrà al centro della scena l’essere umano e le sue fragilità come punto di forza insieme al proprio strumento. Ma soprattutto, andiamo oltre le nostre qualità lampanti e cerchiamo quelle più nascoste, quelle che diamo per scontate: solo così ci ritroveremo pronti a comprendere i nostri nuovi errori e saremo grati di accogliere con un sorriso il brillante futuro che ci aspetta.

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