Il contenuto è il protagonista assoluto dei social media. Un articolo, una foto, un'opera digitale, un video ben fatto: tutto ciò nobilita il circuito dei social media ed è grazie ad un contenuto di qualità che i social diventano il miglior veicolo di promozione che abbiamo a disposizione.
Ma le parole d'ordine sono: metodo, costanza e pazienza. Una programmazione ben articolata, l'assiduità di pubblicazione e la pazienza di attendere i risultati, sono parte integrante. E poi la tecnica: come organizzo un post, un tweet, una storia, come ne strutturo la narrazione, la suddivisione in paragrafi che ne facilita la lettura, il tono di voce che uso.
Questi solo alcuni degli elementi che distinguono chi usa i social come puro divertimento - più che legittimo - da chi ne fa invece un punto di forza professionale, con gli enormi vantaggi che ne derivano.
Fare digital pr sui social vuol dire principalmente saper utilizzare i tag e gli hashtag per creare contatti e sinergie professionali. Quando uso un tag, infatti, coinvolgo il destinatario nella mia comunicazione offrendogli anche un'occasione di visibilità sulla mia pagina professionale, favorendo quindi una possibile reazione: un prezioso contatto da trasformare in rapporto e poi perché no, in collaborazione, lavorativa o umana.
Con gli hashtag invece, soprattutto su Twitter e Instagram, si innesca un meccanismo di riconoscibilità ed identificazione che si modella in termini di preferenze commerciali, categorie professionali, scuole di pensiero, stili di vita.
Ecco che di conseguenza, saper utilizzare le digital pr in modo etico, fantasioso e virtuoso, apre scenari di possibilità che, arricchendo la dimensione relazionale online, facilitano proporzionalmente le opportunità di quella offline.
Definire la linea editoriale dei social è il primo passo verso un utilizzo professionale di questo mezzo dalle capacità straordinarie. Argomenti, linee di pensiero, linguaggio, tono di voce, tutto definisce la nostra personalità sui social: ma, per essere convincente, deve coincidere implacabilmente con noi stessi, con chi siamo veramente.
Una scansione poi delle tempistiche di pubblicazione aiuta ad ottimizzare i tempi di gestione e a creare un seguito organico di follower davvero interessati a ciò che comunichiamo. Una calendarizzazione nella quale lasciare però sempre il giusto spazio all'estemporaneità, per restituire comunque quell'accezione ludica che è propria dei social: insomma, un selfie non si nega a nessuno!
Riservare uno spazio all'analisi dei dati di insight poi, chiude il cerchio dell'organizzazione di un planning solido che ottimizza i risultati, fornendoci indicazioni importanti ed aiutandoci a trovare chiavi di lettura, nuove idee e maggiore coinvolgimento di pubblico.
I social media devono essere curati bene: personalmente o affidandosi a professionisti. Gestire pagine professionali dedicate alla musica classica su Facebook, Twitter, Instagram è complesso e rischioso per la web reputation, perché è difficile comprendere davvero la portata della visibilità che una condivisione smuove dopo aver toccato il tasto Pubblica.
È importante comprendere che l'approccio ai social media nell'ambito della musica classica ha caratteristiche dominanti e specifiche che è determinante tenere in considerazione.
Per questo, abbiamo pensato di affiancare al nostro servizio di social media management per gli artisti, le istituzioni, le aziende che operano nel campo della musica classica anche un servizio dedicato al social media training, per comprenderne concretamente gli aspetti tecnici, etici, promozionali e contenutistici.