Tra le criticità più ostiche che i giovani artisti devono affrontare, c’è senz’altro la determinazione di un cachet adeguato e la scelta delle migliori opportunità artistiche.
Non si tratta soltanto di un cachet basso ma di veri e propri investimenti richiesti agli artisti, come prendersi carico sia del viaggio che dell’alloggio o pagare l’iscrizione all’associazione che li ospita, a fronte di un riconoscimento economico nullo e quindi di fatto rimettendoci.
Ma quando i contatti avvengono in maniera poco trasparente e si chiede che l’artista contribuisca alle spese per partecipare ad un concerto senza alcun tipo di opportunità in cambio, allora c’è solo una risposta: NO.
Non fatevi incantare dalle parole, mettete nero su bianco cosa vi si chiede e cosa vi si offre e non abbiate paura a rifiutare, con gentile fermezza.
Quella che può sembrare un’occasione persa, è invece l’inizio di un processo di consapevolezza sulla gestione professionale della vostra attività di musicista, che parte sempre da un unico elemento: il rispetto per ciò che fate.
Tiziana Tentoni
CEO & General manager of Amusart

IL CACHET: una specie in via d’estinzione?
Se sei interessato/a all'argomento "Cachet", in questo articolo Tiziana Tentoni racconta la sua esperienza di violinista e tanti consigli su come gestire il fatidico momento della richiesta del cachet, e soprattutto quali elementi considerare per determinare la giusta cifra da chiedere.